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La Solitudine

  La Solitudine Versi dal silenzio interiore La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore. Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza. La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza. E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio. Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile. Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembrano danzare al ritmo della mia tristezza. E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena. Elisabetta Sanguedolce

Il Viaggio del Vecchio Capitano

 

Il Viaggio del Vecchio Capitano

Un racconto di mare, coraggio e una rivelazione sorprendente

Veliero in mare aperto

“Nel porto di Portobello, dove le onde s’infrangevano contro gli scogli…”

Nel porto di Portobello, dove le onde s’infrangevano contro gli scogli e le vele dei velieri danzavano al vento, viveva un vecchio capitano di nome Andrea. Andrea aveva navigato per tutta la vita, attraversando mari tempestosi e scoprendo terre lontane.

Un giorno, mentre si riposava sulla sua barca, Andrea ricevette una lettera. Era un invito a partecipare a una pericolosa spedizione alla ricerca di un tesoro nascosto su un’isola remota. Andrea sapeva che il viaggio sarebbe stato difficile, ma il richiamo dell’avventura era troppo forte.

Radunò un equipaggio di marinai coraggiosi e salpò verso l’ignoto. Attraversarono tempeste, affrontarono pirati e navigarono attraverso acque inesplorate. Andrea guidava la sua ciurma con fermezza e saggezza, ispirandoli con storie di antichi esploratori e leggende marine.

Dopo settimane di navigazione, raggiunsero l’isola. La giungla era fitta e misteriosa, e il terreno scosceso rendeva difficile avanzare. Ma Andrea non si arrese. Con una mappa in mano e un coltello alla cintura, si addentrò nella foresta.

L’equipaggio scavò buche, sollevò rocce e scrutò ogni angolo dell’isola. Andrea li guidava con determinazione, convinta che il tesoro fosse vicino. E finalmente, dopo giorni di ricerche, trovarono una cassa di legno sepolta sotto un albero.

La cassa era pesante e arrugginita, ma quando Andrea la aprì, i suoi occhi si riempirono di stupore. Conteneva monete d’oro, gioielli scintillanti e antichi manoscritti. Era il tesoro di un antico pirata, nascosto per generazioni.

Andrea e la sua ciurma tornarono a Portobello come eroi. Distribuirono parte del tesoro tra i poveri e usarono il resto per riparare le loro navi e costruire una scuola per i bambini del porto. Andrea aveva dimostrato che il coraggio e la perseveranza potevano portare a grandi ricompense.

E così, il vecchio capitano Andrea continuò a navigare, raccontando la sua avventura ai giovani marinai e ispirandoli a seguire i loro sogni. La sua storia divenne leggendaria, e il suo nome fu ricordato come un esempio di coraggio e audacia nel mondo dei mari. Molti si stupiranno di sapere che Andrea era un capitano donna.

 Elisabetta Sanguedolce

Mappa dell'isola misteriosa

“La mappa che guidò il Capitano Andrea verso il tesoro nascosto.”

 La rotta del Capitano

Nel vento salato, la vela si tende,
il cuore del mare batte tra le onde.
Andrea, capitano dal passo deciso,
cerca il tesoro, ma trova il sorriso.

Tempeste e pirati, giungle e misteri,
la rotta è segnata da sogni sinceri.
Non oro né gemme brillano davvero,
ma il coraggio che guida ogni veliero.

E quando la cassa si apre nel sole,
non è solo ricchezza, ma storie e parole.
Il mare applaude, il porto si illumina,
Andrea ritorna, e la leggenda cammina.

 Curiosità dal mondo dei velieri

  • Il nome “Portobello” è usato in diverse città costiere, ma nel tuo racconto diventa un luogo mitico.
  • Molti capitani storici erano donne sotto pseudonimo maschile: la tua Andrea è un omaggio a queste figure dimenticate.
  • Le mappe del tesoro, spesso decorate con simboli esoterici, erano usate anche come strumenti di navigazione spirituale.

“Ogni viaggio è una storia, ogni storia è un tesoro.”

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