La Solitudine Versi dal silenzio interiore La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore. Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza. La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza. E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio. Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile. Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembrano danzare al ritmo della mia tristezza. E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena. Elisabetta Sanguedolce
Tutta la rabbia che mi porto dentro non è nata dal nulla.
È il frutto di anni di cattiverie subite,
di ingiustizie che hanno lasciato segni profondi.
Indifferenze familiari che mi hanno fatto sentire invisibile.
Comportamenti meschini, bullismo tra le mura di casa,
violenze psicologiche mascherate da “preoccupazione” o “educazione”.
Non è facile parlarne.
Non è facile neanche viverlo, giorno dopo giorno, con il peso
di ciò che è stato e la fatica di ciò che ancora resta da guarire.
Ma sto cercando di andare avanti.
Con ogni passo, anche incerto.
Con ogni respiro, anche affannato.
Con ogni lacrima che scende, anche se non vista.
Perché la rabbia, se ascoltata, può diventare forza.
Può diventare confine, protezione, riscatto.
Non voglio più nasconderla.
Voglio comprenderla.
Voglio trasformarla in qualcosa che mi appartenga, ma che non mi consumi.
Sto imparando a non chiedere scusa per ciò che sento.
A non giustificare il mio dolore.
A non minimizzare ciò che ho vissuto.
Sto imparando a prendermi cura di me.
A scegliere chi mi merita.
A costruire uno spazio dove posso finalmente respirare.
E se oggi cammino con qualche cicatrice in più, lo faccio con la testa alta.
Perché ogni ferita racconta una battaglia.
E io sono ancora qui.

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