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La Solitudine

  La Solitudine Versi dal silenzio interiore La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore. Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza. La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza. E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio. Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile. Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembrano danzare al ritmo della mia tristezza. E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena. Elisabetta Sanguedolce

Cose che mi danno sui nervi (in versi)


Un diario poetico tra frustrazione e surrealismo quotidiano


“Quando il caffè si raffredda e l’orologio si scioglie, è il momento giusto per scrivere versi.”

Il ticchettio lento di un orologio stanco,
che scandisce il tempo di un attimo mancato.
La penna che non scrive quando l’ispirazione è al picco,
e il foglio bianco rimane, desolatamente, intatto.

Il caffè che si raffredda sulla scrivania affollata,
mentre le email si accumulano come foglie in autunno.
Il traffico che brontola in lontananza, una bestia ingabbiata,
e il semaforo che lampeggia, un eterno secondo.

Le chiavi che si nascondono proprio quando sto per uscire,
e il cellulare che squilla con chiamate promozionali senza fine.
I pensieri che vorticano, impossibili da definire,
come un groviglio di fili in una stanza senza confine.

Il rumore assordante del silenzio quando cerco pace,
e la pace che sfugge, come ombra al tramonto.
Ma in questo sfogo poetico, una calma mi abbraccia,
trasformando i nervi tesi in versi, punto per punto.

ES (Elisabetta.Sanguedolce.)

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