La Solitudine Versi dal silenzio interiore La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore. Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza. La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza. E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio. Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile. Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembrano danzare al ritmo della mia tristezza. E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena. Elisabetta Sanguedolce
Guanti da cucina, occhiali da sole e un atteggiamento da red carpet… mentre combatto contro i piatti sporchi.
“Non volevo farlo, ma lo faccio con stile.” 😊Non per scelta, ma perché la lavastoviglie ha deciso di fare la sindacalista. Ha lasciato i piatti sporchi e un messaggio implicito: “Non è nel mio contratto.” La lavastoviglie ha scioperato, ma io no (Anche se ci sto pensando seriamente.) 🤣. Io, armata di spugna e sarcasmo, ho affrontato la montagna di stoviglie. Risultato: mani distrutte, pazienza evaporata, e un cucchiaino che ancora mi guarda storto. 🤐“Cronache di una casa vissuta: il giorno in cui la lavastoviglie mi ha tradita”
Oggi la mia lavastoviglie ha deciso di scioperare.
Senza preavviso, senza una lettera di dimissioni, senza nemmeno un bip di cortesia.
Mi sono avvicinata fiduciosa, ho aperto lo sportello… e lì, il dramma: piatti sporchi, bicchieri appannati, posate che sembravano uscite da un picnic nel fango.
Ho capito subito che sarebbe stata una giornata diversa.
Ho indossato i guanti gialli come fossero armatura, ho messo gli occhiali da sole (perché anche le eroine domestiche meritano stile), e ho affrontato il lavandino come se fosse una scena di un film d’azione.
La spugna era la mia spada. Il detersivo, il mio alleato.
Il cucchiaino incrostato… il mio nemico giurato.
Nel frattempo, la lavatrice girava come se nulla fosse, i panni si accumulavano come ospiti indesiderati, e il pavimento mi guardava con aria di sfida.
La cucina? Un campo di battaglia.
Io? Una guerriera in ciabatte.
Alla fine della giornata, ho vinto.
La casa brillava (più o meno), le stoviglie erano pulite (quasi tutte), e io avevo guadagnato un nuovo rispetto per chi fa questo ogni giorno.
E la lavastoviglie?
Ancora lì, muta.
Ma domani… domani parliamo di ferie non retribuite.
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