La Solitudine Versi dal silenzio interiore La solitudine, un dolore silenzioso, Un abisso senza fine, un naufragio interiore. Ma forse, in questo silenzio, troverò la mia voce, E la solitudine diventerà un canto di speranza. La luna, pallida e malinconica, Guarda dall’alto la mia misera esistenza. E le lacrime si confondono con la pioggia, Nascoste, come il mio cuore, nel buio. Nel silenzio dell’anima, la solitudine si insinua, Un’ombra grigia che avvolge il cuore, Come un abbraccio freddo e implacabile. Le stelle, lontane e inaccessibili, Sembrano danzare al ritmo della mia tristezza. E il vento sussurra segreti di altre vite, Ma io resto qui, sola, con la mia pena. Elisabetta Sanguedolce
Ero seduta davanti al computer, le dita ferme sulla tastiera,
lo sguardo perso tra le righe di un documento vuoto.
Cercavo ispirazione, ma quella mattina sembrava che anche le parole
avessero deciso di scioperare.
Fuori, il giardino respirava piano.
Dentro, ripensavo a tutto ciò che avevo fatto per arrivare fin lì.
Le notti sui libri, le rinunce, le lacrime nascoste dietro a sorrisi educati.
Una laurea conquistata con fatica, come una vetta raggiunta a mani nude.
Eppure, quella vetta non mi aveva aperto nessuna porta.
Qualcuno, tempo fa, avevano detto che non avevo volontà.
Che non avevo talento.
Ma nessuno aveva visto le ore passate a cercare lavoro,
le risposte mai arrivate, i colloqui che finivano con un "le faremo sapere".
Nessuno mi aveva visto lavare pavimenti, servire ai tavoli, piegare vestiti in magazzini freddi.
Sempre pagata poco, a volte per niente.
Mai un contratto.
Mai una sicurezza.
Eppure, ero ancora lì. Davanti a quel computer.
A cercare parole.
A cercare me stessa.
Perché nonostante tutto, io non avevo smesso di credere.
Non nei sogni, ma nella dignità.
Nella possibilità di raccontare la verità, anche quando fa male.
Di scrivere per chi non ha voce.
Di esistere, anche se il mondo fa finta di non vedermi.
Quel giorno, finalmente, iniziai a scrivere.

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